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Tuesday, 13 May 2014

5 No-Brand Marketing Strategy: quando la Notorietà non è tutto!

Ci sono diversi modi per nascondere un Brand. In questo articolo cercherò di analizzare differenti tipologie di marketing strategy che ho avuto modo di osservare nel corso degli anni.

Innanzitutto: cos'è una #NoBrand Marketing Stategy?

Ci possiamo trovare di fronte a diverse strategie, completamente differenti tra loro. Il punto in comune è sempre lo stesso: un brand che viene abilmente occultato alla vista del consumatore, nonostante questo in realtà sia pienamente presente e rintracciabile da un occhio più smaliziato.

Andiamo ora ad analizzare alcuni esempi di Brand che hanno scelto di "nascondersi", con risultati diversi.

1) Mac Baren (tabacco)
Questa tobacco company ha scelto sicuramente una strategia diversa rispetto a praticamente tutti i suoi competitor e questo si evince sin dalla prima occhiata al packaging, dove troviamo una scritta che recita:
"Roll your own American Blend for people who don't need a brand to tell other people who they are".
Uno statement forte che sicuramente induce curiosità e può spingere all'acquisto.
Ma non finisce qui: all'interno della confezione troviamo il secondo capitolo di questa forte e non casuale #NoBrand Marketing Strategy:
"Apporre un marchio è a volte la ricerca di esprimere ciò che le persone vogliono ottenere e l'apparenza di poter concedere tutto questo. Nel tabacco questa apparenza è stata sintetizzata con immagini di cowboys, artigiani, piramidi ed ancora temerari piloti da combattimento. Noi siamo produttori di trinciati del tabacco dal 1887 per fumatori che sanno cosa vogliono e preferiscono la qualità che si vede e l'aroma che si sente grazie alla raffinatezza e alla bontà delle varietà di tabacco impiegate. Se siete annoiati dalle solite abitudini avete scelto la giusta busta."
BOOOM!
La Mac Baren ha fatto centro: ha colpito l'attenzione dell'attenzione del consumatore dichiarandosi completamente estraneo ai "giochetti" tipici dei brand di tabacco: niente simbolismi, niente machismo, niente strategie. Carte scoperte. La promessa: sei un fumatore che punta sulla qualità? Siamo il brand giusto per te!

2) Soda Stream (non alcoholic beverage)

Da un brand nascosto, ad uno dove il marchio è in bella evidenza. Off topic? Non proprio! In questo caso il brand in questione è Soda Stream che ha speso ben 4 Milioni di dollari per una pubblicità con protagonista la sexy diva hollywodiana Scarlett Johansson, mandata in onda durante l'ultimo Superbowl, l'evento sportivo con più viewers al mondo, con l'obiettivo di pubblicizzare questo marchio di Soda la cui promessa è di avere meno zuccheri e di rispettare maggiormente la natura rispetto ai prodotti rivali.



 In questo spot il brand Soda Stream è in realtà ben visibile. La genialata di marketing si trova nella parte finale dello spot, in una semplice frase di sole cinque parole: "Sorry Coke and Pepsi".
Citare i due diretti concorrenti possiedono praticamente la quasi totalità del market share planetario) sembrerebbe una mossa folle. Eppure, proprio questa strategia è stata la vera e propria ciliegina sulla torta, che ha permesso a questo video di diventare virale: la frase è stata infatti censurata in TV, poiché Pepsi era tra i protagonisti dell'half-time show. Soda Stream ha risposto realizzando l'hashtag #sorrycokeandpepsi, contribuendo a rendere il video virale e a "salvare il mondo", proprio come la Johansson chiedeva nello spot: ben 14 Milioni di viewers su YouTube. Non male, vero?

3) AS Roma (football club)

Dopo un esempio di successo, eccone uno che non ha propriamente incontrato i favori dei consumatori, o meglio dei tifosi. Dopo un accordo di sette anni Robe di Kappa e in attesa dell'arrivo della multinazionale americana Nike a partire dalla stagione 2014-15, l'AS Roma ha presentato a Luglio 2013 la nuova maglia per la stagione 2013-14, una maglia unbranded prodotta da una piccola azienda, Ares srl, collegata al più nota Asics.
                               
Nonostante sulla maglia, all'esterno e all'interno, fossero riportati simbologie e motti legati al tessuto culturale locale ("Solo per questa maglia.... Unico Grande Amore", l'anno di fondazione in numeri romani) e il numero di serie per indicarne l'unicità (#UnicaComeTe era l'hashtag di riferimento), la divisa non ha riscontrato il favore dei tifosi, in quanto la mancanza di uno sponsor tecnico l'ha fatta apparire, agli occhi di molti, come un "prodotto da bancarella".
E' questo il risultato di esposizioni a campagne pubblicitarie massicce? Un prodotto non può essere visto come di qualità se non è brandizzato da un marchio "blasonato"?

4) Marca del Distributore (GDO products)
Rispondendo alla domanda di chiusura del precedente paragrafo, sembra che non tutti la pensino alla stessa maniera. Se per alcuni il prodotto di marca, in particolare in ambito fashion, è qualcosa di molto importante (se non fondamentale), per molte altre persone, ad esempio nel campo del food, il marchio diventa di secondaria importanza rispetto ad altre variabili, come ad esempio il prezzo.


Prendendo come esempio la grande distribuzione organizzata (GDO), bisogna ormai considerare ormai le grandi catene come Esselunga, Simply, Conad o Carrefour dei veri e propri competitor di brand storici presenti sugli scaffali dei supermercati italiani. Secondo una recente ricerca infatti, la quota di mercato complessiva dei cosiddetti prodotti MDD (marca del distributore), è prossima al 20%, con oltre il 90% dei produttori che appartengono al tessuto locale italiano.  Una bella soddisfazione per il Made in Italy!
E una scelta in più per il consumatore, che spesso si lascia attrarre tra un prodotto che non è accompagnato da un brand altisonante, ma che garantisce comunque la fiducia del supermercato sotto casa!
                                            
D'altronde, come è possibile non fidarsi di sé stessi?

5) Product Placement (movies)
La mia strategia preferita, so far! Raggiungere il consumatore quando è rilassato: sul divano, sul letto, sulla poltrona di un cinema, sullo schermo del tablet. Quello che una volta riusciva a fare la classica pubblicità televisiva e che ormai è totalmente appannaggio di film, serie tv e YouTube series.
Rendere il brand parte integrante della storia: come accade in Cast Away, dove Chuck Noland (Tom Hanks) interpreta un system analyst della FedEx, attraversando il mondo per risolvere problemi di produttività della sua azienda, fino a quando il suo aereo precipita nell'Oceano Pacifico: saranno proprio gli oggetti che trasportava a permettergli di sopravvivere. Grazie FedEx!
Venendo ad un esempio di Product Placement nostrano c'è il recente Benvenuti al Sud, dove Siani e Bisio lavorano nell'ufficio di Poste Italiane nella splendida cornice di Castellabate. L'Ufficio diventa teatro delle vicende dei protagonisti, rimanendo in secondo piano ma comunque un vero e proprio veicolo della trama!
Chiudo l'articolo con un esempio di Product Placement di finzione: può piacere o meno, ma è indiscutibile come Quentin Tarantino abbia sfornato alcuni tra i film più meritevoli di attenzione della storia recente del cinema. Il regista ha da sempre inserito nelle sue pellicole dei brand di finzioni, ma comunque sempre ricorrenti: tra questi i più famosi sono le sigarette Red Apple e la catena di hamburger Big Kahuna, conosciuti in particolare per la loro presenza nel film del 1994 Pulp Fiction.

Per oggi è tutto. Se avete commenti, date pure un'occhiata sulla colonna di destra e contattatemi attraverso Twitter, Google Plus, Facebook o Linkedin.

Cheers,
Alessandro




Wednesday, 7 May 2014

17 Abitudini Per Diventare Una Persona Di Successo [INFOGRAFICA]



 Cosa distingue le persone che hanno ottenuto il successo (o che lo stanno ricercando) da coloro che invece sono perennemente insoddisfatte?

In questa infografica sono state individuate ben 17 abitudini e caratteristiche che una persona di successo dovrebbe assolutamente perseguire.

1) Avere un senso di gratitudine
2) Complimentarsi con gli altri
3) Perdonare gli altri
4) Accettare le proprie responsabilità quando si fallisce
5) Tenere un diario

6) Desiderare il successo per gli altri
7) Tenere una lista di caratteristiche di come desideriamo essere
8) Stabilire degli obiettivi per la propria vita
9) Imparare continuamente
10) Trasformare la propria prospettitva
11) Tenere una "To Do" List rispetto ai propri progetti
12) Essere pronti al cambiamento

13) Ricercare la gioia
14) Condividere informazioni
15) Parlare di idee
16) Leggere ogni giorno
17) Dare agli altri credito per le proprie vittorie

Qui di seguito l'infografica completa, anche con le caratteristiche delle persone di insuccesso.
Ma mi auguro vi soffermiate maggiormente sulla prima parte :)



Tuesday, 6 May 2014

Lo Strano Caso Digitale del Dr. Carogna e di Mr. Gastone

E' paradossale ciò che è avvenuto prima e durante la finale di Coppa Italia 2014 tra Napoli e Fiorentina.
O meglio, lo sarebbe se non fossimo in Italia. Tafferugli, scorte mancate, spari ad un tifoso partenopeo. Cose che in un Paese civile non avverrebbero.



Ciò che colpisce maggiormente però è l'accanimento dei media (e social media) sul caso dell'ormai famigerato Genny A' Carogna: gli sono stati dedicati servizi, pagine Facebook di tributo e di odio.
La sua maglietta inneggiante ad un assassino, Antonino Speziale, (presunto o tale, c'è ancora da fare luce sulla faccenda, quindi preferisco non esprimermi) è qualcosa che fa discutere. E' paradossale però che sui telegiornali e sul web abbia trovato poco spazio l'altro protagonista, in negativo, della serata: Daniele De Santis, detto Gastone, già protagonista nel 2004 durante un derby Roma - Lazio. Un uomo che ha sparato e mandato all'ospedale in fin di vita un ragazzo napoletano, Ciro Esposito, che nella migliore delle ipotesi rischia ora di restare su una sedia a rotelle per la vita.

Ho riassunto nel grafico sottostante il buzz degli ultimi giorni registrato su Google Trends:



La sovraesposizione delle keywords 'Carogna' e 'Genny A Carogna' rispetto a quelle di 'Gastone' e 'Daniele De Santis' è sconcertante.
Il risalto dato dai media, in particolare dal commento poco lucido (e di parte) della RAI, ha creato anche dei trending topic su Twitter come #IlCapoUltrasHaDeciso e #GennyACarogna, generando conversazioni spesso a tema goliardico, ma anche di carattere razzista.

 

Come ha dichiarato il Questore di Roma Mazza, non c'è stata nessuna trattativa con Gennaro De Tommaso, il capo ultras del Napoli, ma solo la comunicazione che il tifoso fosse ancora vivo. Eppure, per l'ennesima volta, i media hanno storpiato la realtà, dando per scontato qualcosa che non stava accadendo, spingendo poi centinaia di migliaia di persone sui Social Media a commentare di conseguenza.

A tal proposito, ecco un video pubblicato da un ragazzo napoletano, Mario Esposito, che racconta i fatti con l'occhio critico, quasi commosso, di chi ha vissuto i fatti in prima persona.



E' il rischio di questi anni: non è il primo caso dove una notizia-bufala si diffonde a macchia d'olio, dove non viene verificata la fonte prima di sparare sentenze, dove qualcuno diventa protagonista negativo rispetto a colui o colei che meriterebbe invece l'onore (o l'onere) di essere sbattuto in prima pagina.

E forse nemmeno l'ultimo.



Monday, 5 May 2014

Le 7 Donne Che Incontrerete Su Tinder

E' la App del momento: tutti l'hanno provata almeno una volta, anche solo per curiosità.

Memore di quando qualche anno fa quando utilizzavo C6, ho provato a scaricare Tinder.


A mio avviso, il segreto del successo di questa App risiede in un semplicissimo fattore: si basa sulla geolocalizzazione ed è possibile ricercare persone vicine, ma è possibile parlare solo con le persone che hanno espresso reciprocamente il gradimento.



 Il risultato di qualche giorno di utilizzo è contenuto in questa lista delle 7 tipiche donne che incontrerete su questa Social Discovery App di Dating Online.

 1 La Daddy-Girl
Incontrare su Tinder una foto di una ragazza con il proprio padre, indica solo una cosa: nessun uomo sarà mai come lui. Lei è la principessina del suo babbo. E tu, rassegnati: non sarai mai come lui.


2 La Dottoressa
Questa donna ha studiato (tanto) e ci tiene a mostarlo. Il lavoro per lei è fondamentale. Curare le persone per lei è una missione. E se fossi tu il suo prossimo paziente? Adatta a chi non ha paura di incontrarsi negli orari più improbabili, con una persona resa completamente pazza da anni di vita passati curva sui libri.

3 La Butterfly-Girl

Ah, quelle alette da fatina. Quanta dolcezza: a questa donna piace sognare, sentirsi amata e desiderata. Inutile mandarle messaggi per "andare subito al dunque": innescate la sua curiosità, chiedetele della sua vita e dei suoi interessi. 

4 La Camouflage-Girl
Il tipico profilo di ragazza a cui piace nascondersi: foto tra amiche, poche informazioni nella descrizione e pochi interessi su Facebook. E' su Tinder in avanscoperta, magari da poco tempo e sta studiando il campo. Potrebbe rivelarsi una perdita di tempo. O una piacevole sorpresa....

5 La Baby-Girl
Ama i bambini e non si vergogna a mostrarlo. Il messaggio subliminale è: "Se non ti piacciono i pupi, stai alla larga!" Molto adatta per uomini coccolosi, alla ricerca di tenerezza dopo una storia andata male.

6 La Pet-Girl

Come nel caso della Baby-Girl, nella sua vita al primo posto ci sono gli animali, considerati praticamente come figli. Siate pronti a condividere lunghe passeggiate con il suo Fido o gli infiniti peli lasciati dalla sua Batuffolina. Evitate messaggi banali su quanto amiate anche voi gli animali; se volete colpire, andate pure sul tecnico, parlando dell'ultima esclusiva pensione dove avete portato in vacanza il vostro cagnolone!

7 La Adventure-Girl

A questo profilo di donna piace viaggiare e muoversi. Siete fortunati: più è banale il luogo dove la foto è stata scattata, più saranno alte per voi le probabilità di intavolare una discussione. "Ah, che bella atmosfera che si respira sotto al Big Ben/vicino a Notre-Dame/dentro la Sagrada Familia"

Avete trovato nella vostra esperienza di utilizzo altri tipi di profilo su Tinder?
Sentitevi liberi di segnalarmelo: trovate i miei contatti sulla destra! :)

Vi saluto con un video molto simpatico: i 10 Motivi per cui Amo Tinder, realizzato da questa simpatica YouTuber.



Alessandro