Marco Simoncelli: another example of marketing of the dead people?

The advertsing dedicated to Marco Simoncelli

[EN] Have a look at this picture: it seems like a normal photo of a normal football match. But for people who have followed sport news in the last couple of days, this image should remind them an unlucky Italian Moto GP pilot, Marco Simoncelli, sadly passed out at the the age of 24 during a race. Marco was sponsored by San Carlo, an Italian famous chips brand: as you can see in this image, there is a signs that says: "Ciao Marco, uno di noi", litterally "Bye Marco, one of us".

Now, this is not the first example of what I call Marketing of the Dead People: companies often use names of passed out people to rise up money. In Italy, not a long time ago, a famous presentator died and the mobile company Libero Infostrada did a similar operation: they made a collage-spot of images of Mike Bongiorno, putting the name of the company at the end of the advert.

Is this right? Could the companies use the name of passed out people, giving a farewell but at the same time advertising their brand? When the marketing should stop, showing respect to a tragedy as the death?
Definitely is not easy to reply. But I am sure, this is not the last example of Marketing of the Dead People we'll see in this marketing-based world.

R.I.P. Marco Simoncelli

[IT] Date un'occhiata a questa immagine: sembra una comune foto scattata durante una normale partita. Ma per coloro che hanno seguito le news sportive negli ultimi giorni, questa immagine dovrebbe ricordare lo sfortunato pilota Marco Simoncelli, morto tristemente a soli 24 anni. Marco era sponsorizzato dalla San Carlo, una famosa marca di patatine: come potete notare nell'immagine, c'è un cartellone con la scritta: "Ciao Marco, uno di noi".

Ora, questo non è il primo esempio di ciò che chiamo Marketing of Dead People: le compagnie spesso usano nomi di personggio morti per fare soldi. In Italia, non molto tempo fa, Mike Bongiorno morì e Libero Infostrada fece un'operazione molto simile: fu prodotto uno spot-collage di immagini del presentatore americano, ponendo il nome del brand alla fine della pubblicità.

Tutto questo è da ritenersi giusto? Possono le compagnie sfruttare in questa maniera il nome di persone morte, dando loro un addio ma allo stesso tempo pubblicizando la marca? Quando sarebbe opportuno che il marketing si fermasse, mostrando rispett oper una tragedia come la morte? Sicuramente non è facile trovare risposte a domande come questa. Ma sono sicuro, questo non sarà l'ultimo esempio di Marketing of Dead People che vedremo in questo mondo basato sul marketing.

R.I.P. Marco Simoncelli

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